L’umiliazione dei controlli

Con buona pace della scienza politica, le scelte politiche vengono assunte non in modo scientifico, ma in base ad umori, percezioni, ideologie. La politica viene da sempre fatta così. Anche dai tecnici. Il dibattito, infatti, sulla possibilità che l’Italia richieda apertamente alla Bce lo scudo anti spread è oramai incentrato sull’inasprimento delle “umilianti” condizioni che l’Europa imporrebbe al nostro paese. Dovremmo scegliere o meno una politica per paura, travaglio interiore o per convenienza? Daniel Gros, del Think tank del Ppe Ces, oggi, sul Resto del Carlino, ci consiglia di chiedere gli aiuti per convenienza. E fa bene. In realtà, nella richiesta di aiuti, seguiti da obbligazioni, di umiliante non c’è niente. E sarebbe meglio che Italia e Spagna congiuntamente chiedessero l’applicazione dello scudo alla Bce senza farsi il fegato amaro. Innanzitutto, le condizioni del Memorandum of Understanding che il paese richiedente l’aiuto deve sottoscrivere in caso di scudo sono certamente dure perché esiste il fattore B. B come Berlusconi. La Banca centrale europea è rimasta scottata dalla fregatura dell’anno scorso, quando incominciò a comprare i bond italiani per calmierare il nostro costo all’indebitamento, sull’impegno implicito che Berlusconi facesse almeno alcune di quelle riforme ipotizzate nella famosa lettera di Draghi e […]

Dove osano i falchi di Finlandia

C’è chi vuole la Bce ridotta ad una depandance della Bundesbank. Dopo la prima improvvida uscita della Bundesbank che diffidava Draghi a non “fare di tutto per salvare l’euro”, la Merkel sembrava aver sanato questa grossa ferita diplomatica con la dichiarazione congiunta dell’altro giorno con Hollande. A dimostrazione del fatto che i falchi volano più alto della cancelliera, la Bundesbank ritorna oggi sull’argomento, e richiama la Bce a occuparsi solo della stabilità della moneta. Inaudito. Certo, è vero che fra i compiti della Bce non c’è il finanziamento agli Stati – e lo Esm è un vero e proprio sussidio -, ma è altresì vero che è l’Eurotower, ai sensi del Trattato di Maastricht, è l’autorità deputata a garantire la coesione economica e sociale, una crescita sostenibile e non inflazionistica e a definire e attuare la politica monetaria per l’area dell’euro. E per fare tutto questo, Draghi può e deve intervenire su eurobond e su tutto quello che serva per garantire realmente quella stabilità della moneta a cui la Bundesbank fa riferimento. Infine, Monti oggi vola in Finlandia, una vera e propria roccaforte dei falchi. Il nostro premier incontrerà il presidente del consiglio Jyrki Katainen, ad oggi contrario a quasi […]