Sovranità, leaderismo e populismo

Una delle più subdole perversioni delle democrazie contemporanee risiede in una errata concezione del concetto di sovranità popolare o nel tentativo esplicito di manipolarla in chiave antidemocratica. Il richiamo alla sovranità viene, infatti, usato e abusato sia da destra che da sinistra. Da destra, la sovranità serve a legittimare l’imperio del leader, “unto del Signore”, unico interprete della sovranità popolare o titolare di un mandato assoluto, in forza di una precedente vittoria elettorale di carattere plebiscitario. Da sinistra, serve a legittimare l’imperio del popolo in quanto tale, o la superiorità dell’assemblearismo rispetto ad altre forme di decisione. Quest’ultima tradizione, a fronte della difficoltà di individuare il popolo – la destra, infatti, ha le idee più chiare: il popolo coincide con il Volk, la “comunità etnica di sangue” – ha storicamente declinato la sovranità in modo variegato. I Sessantottini, appunto, lo identificavano con il metodo assembleare, Marx con i “proletari”, in opposizione al sottoproletariato e ad i contadini senza coscienza di classe, Lenin nell’Avanguardia, secondo una tradizione propria del giacobinismo francese che vuole che l’azione politica si faccia in nome del popolo, ma non dal popolo direttamente poiché esso è incapace di determinare veramente cosa è il bene comune. Soprattutto il […]

Di Pietro su autostrade “Politica debole, interessi forti”

Ecco la mia intervista pubblicata oggi su Terra all’On. Di Pietro che ci racconta dei problemi che, in qualità di ministro, dovette affrontare per cercare di riscrivere le concessioni autostrade, piagate da collusioni, monopoli e tariffe elevate. Onorevole, i pedaggi autostradali aumentano sempre. Gli aumenti sono giustificati dai lavori che vengono inseriti nei piani finanziari, a prescindere dal fatto che i lavori vengano fatti o meno, ed esiste l’interesse congiunto di privati ed enti pubblici, perché i concessionari sono misti pubblico-privati, a programmare questi lavori. I prezzi, poi, sono pure sovradimensionati, perché Anas è contemporaneamente regolatore e regolato. Berlusconi, intanto, ha deciso di togliere il price cap. E’ un passo avanti? E’ sicuramente un passo indietro. C’è un problema politico di fondo. I concessionari sono dei poteri finanziari che fanno continuamente pressione sulla politica. Certo, ma il sistema permette anche allo Stato di lucrare, perché i concessionari sono misti: una volta, all’interno dei concessionari, c’è un ente locale di destra, altre volte, di sinistra. Quando lei era ministro, il senatore di maggioranza Brutti propose un ddl per la creazione di un’Autorità indipendente. Perché il ddl non passò? Io non sono favorevole a creare tutte queste autorità, con duplicazione delle funzioni […]

Di Pietro su autostrade "Politica debole, interessi forti"

Ecco la mia intervista pubblicata oggi su Terra all’On. Di Pietro che ci racconta dei problemi che, in qualità di ministro, dovette affrontare per cercare di riscrivere le concessioni autostrade, piagate da collusioni, monopoli e tariffe elevate. Onorevole, i pedaggi autostradali aumentano sempre. Gli aumenti sono giustificati dai lavori che vengono inseriti nei piani finanziari, a prescindere dal fatto che i lavori vengano fatti o meno, ed esiste l’interesse congiunto di privati ed enti pubblici, perché i concessionari sono misti pubblico-privati, a programmare questi lavori. I prezzi, poi, sono pure sovradimensionati, perché Anas è contemporaneamente regolatore e regolato. Berlusconi, intanto, ha deciso di togliere il price cap. E’ un passo avanti? E’ sicuramente un passo indietro. C’è un problema politico di fondo. I concessionari sono dei poteri finanziari che fanno continuamente pressione sulla politica. Certo, ma il sistema permette anche allo Stato di lucrare, perché i concessionari sono misti: una volta, all’interno dei concessionari, c’è un ente locale di destra, altre volte, di sinistra. Quando lei era ministro, il senatore di maggioranza Brutti propose un ddl per la creazione di un’Autorità indipendente. Perché il ddl non passò? Io non sono favorevole a creare tutte queste autorità, con duplicazione delle funzioni […]

Autostrade, ecco perché i pedaggi aumentano – intervista a Marco Ponti

Anno nuovo e nuovi aumenti, come sempre, per Autostrade. L’azienda ribatte che è tutto regolare. “Manca un’Autorità indipendente capace di prendere scelte autoritatitive e allocare le risorse in modo ottimale”, è l’accusa del professor Marco Ponti, esperto di economia dei trasporti. Ecco il reportage completo che ho pubblicato su Terra. Anno nuovo e nuovi aumenti per autostrade e tangenziali. Anas fa sapere che è tutto regolare: «Sono stati firmati i decreti di concerto dei ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, sulla base dell’istruttoria condotta dall’Anas». Eppure, ad i consumatori sembra che il costo dei pedaggi aumenti sempre ed irragionevolmente. Alcune tratte, quest’anno, toccano dei veri e propri record: Ativa +6,23%; Novara Est-Milano +15,83%. “Sono i costi di gestione e costruzione”, fanno sapere le concessionarie. Ma è davvero così? In realtà, le autostrade, da sempre, sono la gallina dalle uova d’oro. I pedaggi hanno rappresentato una vera e propria imposta occulta, ovviamente a carattere regressivo, cioè non equa perché non colpisce i più ricchi, ma semplicemente quelli che sono costretti a prendere la macchina, magari i pendolari. Con conseguenze per l’inflazione, legate all’aumento del trasporto merci, ragguardevoli. Le autostrade furono costruite con danaro pubblico e ripagate […]