Federalismo a tradimento

Chi prende cosa, quando e come. E’ il metro che dobbiamo utilizzare per giudicare la politica, secondo Harold Lasswell, perché le scelte dei decisori sono spesso a somma zero: c’è chi vince e c’è chi perde. L’ultima proiezione sul nuovo fisco previsto dalla riforma del federalismo fiscale redatta dal senatore del Pd Marco Stradiotto, infatti, ci dimostra chiaramente che il Sud perde e il Nord vince. Le risorse pubbliche, con le riforme, verranno ridistribuite in modo regressivo, dal Sud al Nord; cioè, dai poveri ai ricchi. Si tratta di un vero e proprio trend di diminuzione della spesa sociale e dei trasferimenti dello Stato, come dimostrò due anni fa Gianfranco Viesti con il suo libro Mezzogiorno a tradimento, determinatosi e ampliatosi sotto vari governi. Perché effetto di una politica condivisa, nella sostanza, da destra a (parte della) sinistra. Con la fine dell’intervento straordinario, infatti, uno stuolo di economisti sostenne che il Meridione si sarebbe sviluppato senza bisogno di assistenza statale, in virtù di un fisiologico vantaggio competitivo rappresentato dall’entità dei salari che avrebbe spinto le imprese a delocalizzarsi a Sud. Era la stagione del “Manifesto dello sviluppo locale”, dove i Patti territoriali, attraverso delle vere e proprie gabbie salariali, portavano […]

Obama spende, Berlusconi taglia

Mentre l’America di Obama vira verso un approccio neokeynesiano, il governo Berlusconi taglia e propone una fiscalità regressiva; i soldi ai gruppi industriali del Nord verranno presi dai fondi europei, destinati in gran parte a Sud e lavoratori. Sud e povertà sono i grandi assenti nell’approccio politico macroeconomico di questo governo: come, purtroppo, di molti altri governi precedenti. Né misure straordinarie anticrisi o la social card – di carattere contingente – sembrano capaci di incidere su questo trend che è, invece, sistemico. In Italia l’aumento della povertà sembra essere incontrovertibilmente legato all’adozione di politiche liberiste. L’irrigidimento del patto di stabilità adottato da Berlusconi, in questo momento, non sembra essere la buona cura per un malato, l’Italia, che è grave. Il recente rapporto OCSE Growing Unequal? del 2008 è un’anamnesi precisa. Tra i 30 paesi OCSE, oggi l’Italia ha il sesto più grande gap tra ricchi e poveri. Redditi da lavoro, capitale e risparmi sono diventati il 33% più diseguali a partire dalla metà degli anni ottanta. Il nostro Paese ha registrato il più elevato aumento nei paesi OCSE, dove l’aumento medio é stato del 12%. La polarizzazione fra ricchi e poveri ha “sterminato” la classe media. Il reddito medio del […]