I vini (amari) di D’Alema. Dov’è lo scandalo?

Le bottiglie e i libri di D’Alema e i libri di Tremonti. Nell’ambito dell’ultimo scandalo Pd-coop rosse che ha portato all’arresto del sindaco d’Ischia Ferrandino, questo è quello che resterà nell’opinione pubblica. Semplificazioni figlie del circo mediatico giudiziario. Dubito che questo circo faccia bene al paese e alla democrazia. Mi chiedo: se il finanziamento pubblico non va bene, quello privato manco, come si dovrebbe fare politica? Con l’aria?

Per la festa del papà, elogio del padre nella terra dei mammoni

Buona festa del papà. Perché in un paese che pullula di papy e di patriarchi, di papà ce n’è sempre più bisogno. Relegati ad un ruolo marginale.Già, perché il padre che dice no è stato sconfitto: sostituito dal "papà amico", vestito come un teenager, pure se anzianissimo, perché l’età in cui si diventa genitori è sensibilmente aumentata.

Rai Way e Rizzoli, la volta buona di Berlusconi grazie al finto liberale Renzi

Il cambioverso di Renzi, cioè costruire una sinistra moderna e liberale, si sta trasformando in una retromarcia verso una destra neo-corporativa e illiberale. Che, non a caso, fa affari con Berlusconi. Niente mercati competitivi, ma monopoli protetti. La prova di questa pericolosa mutazione genetica viene dal caso Rai Way.

Da Mattarella a Salmon: la realtà irrompe nello storytelling della telepolitica

Di fronte alla retorica della gioventù, le 50 sfumature di grigio della canizie del Presidente sono un bagno di realtà; di fronte alla retorica dei vincenti, il suo discorso è un dolente appello che racconta di sofferenze e sconfitte; di fronte al casual e alle camicie bianche, in cui il popolo può immedesimarsi, la solenne e regale cerimoniosità di un intellettuale in cui gli italiani rivedranno l’odiato professore che li stroncava a scuola: non potranno identificarsi, ma lo dovranno rispettare e temere.

Propaganda pro Califfo su Twitter. Chi controlla? Chi ci tutela?

Twitter è pieno di account spam e fake, cioè creati in automatico da qualche informatico. Profili che inneggiano ad Allah, forse utilizzati per fare proselitismo pro Califfato islamico e diffondere una concezione dell’Islam aggressiva, che potrebbe mettere a repentaglio la nostra sicurezza nazionale. Il tutto nonostante la denuncia della stampa e varie segnalazioni effettuate da parte di molti utenti.

#CharlieHebdo, rispondere alla barbarie con la democrazia. Ma la guerra di religione c’è già

La soluzione della sinistra all’integrazione dell’islam resta la migliore. Ma la sua analisi, essendo politically correct, rischia di dare una mano a Salvini e Le Pen. Non c’è "reciprocità" da invocare: proprio perché in molti paesi musulmani vigono limitazioni per i non musulmani, dobbiamo continuare a difendere le libertà civili, anche quelle religiose.

Renzi a Courmayeur e i selfie da basso impero

Renzi a Courmayeur per Capodanno “premier impeccabile e sicuro”, sportivo e con gli occhiali a specchio, dunque griffato e trendy, che si fa selfie; recita l’Ansa che vi linko. Mentre il Paese è in macerie, aggiungo io: ma questo è un dato trascurabile secondo la positiva narrazione renziana, e magari io sono solo un moralista o uno sciacallo. Neanche l’Istituto Luce vergava simili giambi elegiaci per il Duce. In un rovesciamento della realtà, questo teatrino cafonal e gossipparo ci è incredibilmente restituito come una cartolina positiva e “vincente”. Lascio giudicare a voi quanto realmente sia opportuno raccontare le imprese da bon vivant di Renzi e di questa jeunesse dorée, mentre il paese è alle corde, perfino alle prese con lutti e tragedie. Ma vi chiedo: avremmo mai visto Berlinguer, Pertini, Fanfani o Moro al Billionaire o al Piper a Capodanno, in un periodo segnato da tragedie e profonde crisi sociali? Loro no. Berlusconi e anche Renzi sì. La verità è che dopo vent’anni di berlusconismo siamo mitridatizzati al peggio. Ansa: ll premier, accompagnato da un maestro di sci e istruttore del Centro Addestramento Alpino, si è tuffato con stile sicuro in una non stop di discese durata più di tre ore, poi, […]

Gramsci, odio il Capodanno, per andare oltre l’indifferenza

Oltre le ricorrenze per andare oltre le apparenze. Contro il conformismo, contro l’indifferenza. Per interrogarci sull’essenza profonda delle cose. Per costruire, con consapevolezza, anni migliori. Dove ritorni protagonista l’Umanità e la nostra voglia di cambiare le cose. Perchè odio il Capodanno come odio gli indifferenti. Per questo, il mio augurio è nelle parole di Antonio Gramsci, in un suo mirabile pezzo: “Odio il Capodanno“. Buon anno a tutte e a tutti. Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date. Dicono che la cronologia è l’ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni […]

Mafia capitale e Pd romano, ma dov’era Renzi fino ad ora?

"Farò pulizia nel Pd, non lasceremo Roma ai ladri", tuona Renzi, promettendo (l’ennesimo) cambio verso. Un passaggio resosi necessario dopo lo scandalo di Mafia capitale. Renzi non poteva non sapere delle opacità di comportamenti di personaggi noti all’ambiente romano. Anche perché c’è chi nel Pd ha denunciato commistioni e malaffari, pagando anche dei prezzi personali alti.

Il Mostro di Alimuri, Andrea Cozzolino: il conflitto di interessi Normale

Chissà perché oggi tutti i giornali parlano dell’abbattimento del Mostro di Alimuri, ma quasi nessuno ci racconta che quello scheletro è di proprietà di una società, la SaAn, riferibile alla moglie del candidato alle primarie del Pd Andrea Cozzolino, Anna Normale. Suggerisco che si taccia colpevolmente una notizia che rivelerebbe come, in Italia, i conflitti di interesse si dividono in due specie: quelli degli altri, “i cattivi”, i berluscones, e quelli degli amici degli amici o di esponenti di un ciò che un tempo si definiva “falce e cazzuola”: loro sono quelli buoni e il loro conflitto di interessi è Normale. Si tace, dunque, che la proprietà acquisì quello scheletro, dopo vent’anni, quando già era emersa la natura presumibilmente abusiva del manufatto; dunque, si acquisì il Mostro per distruggerlo a proprie spese per filantropia, o per sedere al tavolo di possibili compensazioni che si sarebbero da lì a poco concretizzate? Nel 2007, per incanto, Ministero dei Beni Culturali, Regione Campania, Provincia di Napoli giunsero ad un accordo assolutamente sfavorevole alla Cosa pubblica e favorevole alla famiglia Normale: un accordo per il quale i costi di abbattimento, stimabili in circa 1,1 milioni di euro, erano ripartiti fra la SaAn e, in […]

Cambiare verso in Europa. Renzi, Katainen e le relazioni (epistolari) pericolose

Si sorvola sul debito francese e sul surplus commerciale tedesco, mentre testardamente si imputano "deviazioni significative" alla manovra italiana. Bisognerebbe, invece, avere il coraggio di mettere in discussione i folli parametri di Bruxelles fino in fondo. Tuttavia alzando la voce Renzi dirotta all’estero le tensioni interne alla sua maggioranza, le contraddizioni delle sue scelte politiche. L’Europa deve superare l’austerità e l’Italia una spesa pubblica inefficiente…

Matera capitale della cultura. Il Sud ce la fa ma chiede opportunità

Matera continua ad essere l’unico capoluogo d’Italia senza Ferrovia e la Basilicata l’unica Regione senza un aeroporto. L’unica autostrada che la attraversa è la Salerno-Reggio Calabria. Insomma, la Basilicata è in credito. Ora l’Europa scoprirà il Duomo di Matera, la Cattedrale di Acerenza, il Castello federiciano di Avigliano, il pecorino di Moliterno e i peperoni cruschi. Ma la Basilicata chiede ancora di essere messa in condizioni di competere con le altre Regioni…

Il sindaco sospeso e le Grosse koalition: perdenti

Ulivo, neocentrismo o Grosse Koalition? Il PD provinciale di Napoli chiude definitivamente a de Magistris, dopo l’assemblea di ieri sera, prontamente ribattezzata “Patto di Casoria”. De Magistris, dal canto suo, dopo la sospensione occorsagli a seguito della condanna di primo grado, ai sensi della Legge Severino, dismessi i panni dell’uomo di lotta e di governo, ha prontamente scelto la prima, alzando i toni delle scontro, proprio con i Democrat. Ma, in definitiva, la possibilità di una pax neoulivista – che tenesse dentro Dem e sinistra, capeggiata da de Magistris -, era già da tempo tramontata. Così come la trasformazione di de Magistris in leader moderato e istituzionale, ora che, messo all’angolo dalla Legge Severino, risfodera le armi della “rivoluzione arancione”, e riprende a mobilitare uno zoccolo duro di consenso composto da vari pezzi della svariata galassia della sinistra radicale e anti-sistema. Con il Patto di Casoria, il PD – coerentemente con i suoi recenti trascorsi – riconferma un’opzione socialdemocratica? Un’opzione che tenga fuori la varie sinistre arcobaleno, rifondazioni, eccetera, da una coalizione per il governo? Presto per dirlo. Innanzitutto, il PD ha già dimostrato di poter vincere senza l’ala sinistra, giacche è da due legislature che le varie sigle comuniste […]

Abolizione Articolo 18, il vero obiettivo è la riduzione dei salari

In Italia, l’ulteriore compressione salariale indotta dall’abolizione dell’articolo 18 non solo non aumenterebbe l’occupazione, ma creerebbe un esercito di working poor che, non consumando, farebbero avvitare su se stessa l’economia. Possibile che Renzi e le imprese perseguano una politica così miope? Sì, è possibile. Sono gli effetti della così detta razionalità economica: si massimizza l’utile personale e non si calcolano le conseguenze collettive…

Referendum, la Scozia dice ‘no’. Stati e identità, qual è la verità?

La Scozia sceglie il no e l’Union Jack è salva. Ma guai a utilizzare l’esito referendario per sentenziare che gli indipendentismi sono finiti o, peggio, che lo Stato nazione è salvo. Il referendum scozzese, straordinaria dimostrazione di democrazia da parte del Paese, non a caso culla della stessa democrazia occidentale, ha scatenato una serie di reazioni e dibattiti, e troppi luoghi comuni. Facciamo un po’ di chiarezza…

Fondi UE, il Mezzogiono punito, #Cambioverso ma non sul Sud

#Cambioverso ma non sul Sud. Graziano Delrio ha infatti confermato che 12 miliardi di Euro che spettavano al Mezzogiorno saranno dirottati altrove. Ma cosa ha in mente Delrio, perché questa scelta? In questi anni, il divario Nord-Sud si è ampliato. Una politica espansiva per l’Italia e per il Sud abbisognerebbe di cervellotici ragionamenti sulla crisi, la retorica opposta è più semplice: tagliare. Ma le vie più semplici, in politica, non sono quasi mai le migliori…

Di Battista e la sindrome antiamericana

Sbaglierebbe chi pensasse che Di Battista è solo un gaffeur. No, egli è espressione di una particolare ideologia, di un modo di pensare la realtà, che accomuna i grillini, ma non solo: il manicheismo politico. Un’ideologia nella quale si sublimano psicosi individuali e collettive, come l’esigenza di individuare un capro espiatorio. Secondo questo schema, la storia è una lotta del Bene contro il Male. Psicosi collettive, perché sul Web le teorie di Di Battista sono molto diffuse…

"Negri", l’insulto all’Europarlamento e l’opinione pubblica che non c’è

Il raccapricciante episodio di Strasburgo deve far riflettere il Paese: fatta l’Europa, dobbiamo fare gli europei, partendo dalla costruzione di un’opinione pubblica comunitaria. Se esistesse una forte opinione pubblica europea, senza porci il tema della perseguibilità penale di chi inneggia a Hitler e Mussolini, gli "impresentabili" sarebbero costretti a cambiare registro, sotto il soft power del consenso.

La truffa delle quote latte e lo scippo UE all’Africa

L’Italia deve ancora pagare 1.4 miliardi di multe per il superamento delle quote latte relative agli anni dei governi Berlusconi. Una bella "grana padana" per il nostro governo, a cui tocca sbrogliare una matassa annodata dalla vicinanza politica dei governi forzaleghisti di Berlusconi ai produttori lattiero-caseari della Val Padana e che, in questi anni, hanno spuntato che Pantalone pagasse per loro. Le multe, infatti, sono sempre state versate dallo Stato…

Renzi "uno di noi", anche nell’inglese

A sentire Renzi alle prese con la lingua di Shakespeare, sorge il dubbio che abbia scambiato l’Erasmus con qualche gita fuori porta a Scandicci o Pontassieve. Ma c’è da giurare che questo esilarante video viral non gli causerà problemi di consenso. Anzi, rafforzerà quel senso di identificazione con l’italiano pop che sembra essere la sua strategia comunicativa da un po’ di anni a questa parte. Una strategia vincente.

"Mentalità mafiosa", l’accusa di Di Bartolomei agli ultras romanisti contro Ciro Esposito

La sinistra dovrebbe pensare di meno ai foyer e più alle curve; e, soprattutto a Roma, si dovrebbero dismettere un po’ di partecipate e di Fondazioni per investire su periferie e povertà. La sinistra che ha preferito i foyer agli stadi ha rinunciato a se stessa e ha lasciato il monopolio della rappresentanza delle classi subalterne alla destra. E, con il suo disinteresse per i più poveri, è responsabile se questi diventano un po’ fasci e mafiosetti.

Finalissima Premio Strega 2014, i perché di un successo tutto italiano

Fin dalla prima edizione del 1947, il Premio Strega porta al vincitore un premio in denaro ma più di ogni altra cosa, la mitica fascetta gialla che gli editori applicano alle copie dei cinque finalisti. Un vero e proprio moltiplicatore, per i grandi editori può significare un’aspettativa di vendite tra le 5 e le 20mila copie in più. Quest’anno la finale sarà giovedì 3 giugno…

Ciro Esposito ucciso per mano fascista e perché napoletano

Ciro Esposito ucciso per mano fascista e perché napoletano. In questa triste vicenda, che ci qualifica, non come la patria del "campionato più bello del mondo", ma come una nazione sofferente, questi sono gli aspetti per me più rilevanti. C’entrano il fascismo, il razzismo, il razzismo culturale e anti-meridionale. Cancri che infetteranno sempre di più gli stadi, fin quando non avremo il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.

EFD, l’eurogruppo del M5S. In compagnia di postfascisti e xenofobi

EFD non è una bella fine per il MoVimento, che voleva andare oltre la vecchia politica politicante, e si ritrova in compagnia di tradizionalisti che biascicano di purezza scandinava, ordine e tradizione. E non mi si venga a parlare di realpolitik o di necessità di fare accordi, pur di poter essere eletti nelle Commissioni parlamentari, per il M5S. Cari pentastellati, la farete la diretta streaming, ora, quando parlerete di migranti con loro?

Dai taxi contro Uber, alla magistratura irresponsabile: l’Italia delle caste

Parliamo dei tassisti.Uno spettro si aggira per l’Europa. Lo spettro di Uber, l’app che fa concorrenza ai taxi, fornendo un servizio di trasporto urbano più semplice, pratico e conveniente: per i consumatori, però. Perché i tassisti, oramai, si sono trasformati nei nuovi luddisti, boicottando ogni innovazione tecnologica che può arrecare loro danno. Vi ricordate a Napoli, quando hanno anche attaccato il car pooling e le auto elettriche?

La pasta Garofalo, il grano saraceno e il protezionismo di Grillo, Farage e Le Pen

Cosa hanno in comune la querelle sul grano saraceno e sulla pasta Garofalo con lo sciopero RAI e dei call centre? Qual è il fil rouge che lega queste notizie a M5S, Lega, Verdi, UKIP e agli altri partiti politici?
Semplice. Lo scontro fra corporativismo e globalizzazione; l’eterna lotta fra autarchia e capitalismo.

Borghezio e l’uomo qualunque: va a prostitute in Africa e offende Cécile Kyenge

Borghezio ripropone il più trito e triviale maschilismo, per il quale tutti gli uomini pensano che le donne desiderabili siano puttane, ed è normale essere clienti di peripatetiche. Oramai, siamo oltre il volgare e il coatto, siamo giunti all’intollerabile. E sarebbe sbagliato sottovalutare la gravità delle parole di Borghezio, alle quali non ci possiamo abituare con indifferenza.

Renzi stravince le Europee e fa del Pd la casamatta dei progressisti in un’Europa che vira a destra

Aveva ragione Renzi. E’ stato il voto della speranza contro la rabbia. Ma anche il voto della passione, direttamente dal cuore degli italiani, per Matteo Renzi. Con il premier capace di suscitare l’entusiasmo dei votanti contro tutte le avversità: contro la crisi, innanzitutto, contro i venti euroscettici che soffiano forte in Europa, e contro quella perdita di consenso che danneggia spesso proprio i partiti di governo.

Forza Italia, gli abusivisti e le okkupazioni: la doppia morale della destra

Deboli con i forti e forti con i deboli. E’ la strategia della destra, che invoca legalità e pugno di ferro contro le occupazioni come quella del Teatro Valle, a Roma, o dell’ex Asilo Filangieri a Napoli, ma che blandisce e arruola a fini elettorali gli opachi comitati a difesa degli abusi edilizi di “necessità”. Ecco una piccola storiella napoletana indicativa di quella cattiva destra italiota, che scimmiotta i liberal europei, ma difende le colate di cemento di chi, dietro la scusa dell’abusivismo di necessità, ha violentato un territorio. In questi giorni, alcune associazioni civiche napoletane hanno presentato un esposto contro l’occupazione del collettivo la Balena di una struttura comunale. Non è compito di questo post affrontare un tema delicato e complesso come quello delle occupazioni dei collettivi ma, come può tranquillamente verificare chiunque, partecipando alle attività del collettivo la Balena, l’ex Asilo Filangieri è un’officina aperta al bene comune e alle attività culturali, non una garconniere occupata per fini privati o tantomeno un abuso sul territorio. La prima osservazione è che, oramai, molte associazioni civiche che si dicono indipendenti sono in realtà il cavallo di Troia dei partiti. In particolare, i presidenti di due delle associazioni che hanno presentato […]

Luigi Di Maio, gli euroscettici e i migranti: quell’agenda razzista che schiaccia il M5S

Sul tema migranti, all’interno del M5S, esistono una pluralità di posizioni legate al fatto che il MoVimento è diventato l’approdo naturale di elettori radicali e anti sistema di provenienza eterogenea. Esiste, un’ambiguità grillina nel non voler essere "ne di destra né di sinistra" che le elezioni europee ti impongono di sciogliere.

Palermo, la Confraternita delle Anime Sante infiltrata dalla mafia e quel silenzio complice

Ci sono voluti diciassette giorni di indignazione, dopo l’imbarazzante silenzio del Cardinale di Palermo sul caso della Confraternita delle Anime Sante. Ma, alla fine, la sospensione è arrivata. La lista delle processioni di mafia, dove agli omaggi ai santi si sostituiscono quelli ai boss, nel "riserbo" della Chiesa, è lungo.

Da Primo Levi a Falcone e Borsellino: Grillo e l’appropriazione indebita della memoria

Grillo, e la strategia del "sono tutti la stessa cosa, fanno tutti schifo e rubano", fa un salto qualitativo.Ora, gli italiani tutti sono mafiosi. Tutti, eccetto, il M5S, i custodi dell’ortodossia, della vera antimafia, rappresentata da Grillo, contro i professionisti dell’antimafia e i parolai.

Maria Elena Boschi, quei professori meritano rispetto

Accusare i professori di aver bloccato le riforme in Italia è una castroneria sesquipedale. Maria Elena Boschi ha accusato i professori di essere la causa dei ritardi dell’Italia. Parlare con sciatteria e prosopopea dei professori in genere, come se fossero una categoria metafisica, è una manifestazione di quella ostilità verso la cultura, tipica di una certa destra italiota e plebea, che mai avrei voluto rivedere in un Ministro della sinistra.

Italia, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri: un costo sociale ma anche economico

Poveri ma belli, forse. Sicuramente senza una lira – pardon , euro! – in tasca e con l’economia che va a picco. Già, perché, in Italia, i ricchi, sempre più pochi, diventano sempre più ricchi; e i poveri, sempre di più, e sempre più poveri. Ce lo dice anche il Ministero dell’Economia, che oggi ha diffuso i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2012.